C’è da dire che Ausom ha fatto le cose come si deve: la scatola non è inutilmente grande e contiene, oltre al monopattino, anche tre card NFC per sbloccarlo, un kit di chiavi esagonali, il caricabatterie e persino dei piccoli riflettori catarifrangenti adesivi da aggiungere dove lo si desidera.
L’unico punto deludente è il manuale. È bello che ci sia anche l’italiano (un po’ maccheronico, ma comprensibile), ed è ottimo che sia tutto ben descritto, ma la rilegatura è così scadente che le pagine si staccano sfogliandole. Meglio optare per la versione digitale disponibile sul sito.
D’altra parte, nulla da dire sul montaggio, che avviene in pochi minuti. Basta rimuovere il polistirolo che protegge dagli urti, avvitare giusto un paio di viti ed il gioco è fatto, tutto a prova di totale neofita.
Modello: Ausom GX1
Potenza motore: 500 W
Velocità massima (EU): 25 km/h teorico
Pendenza massima: 20-25% nella pratica, 46% teorico
Autonomia: 50 km
Batteria: 48V, 15.6Ah
Durata ricarica: 10 ore
Carico massimo: 120 kg
Pneumatici: 9″
Freni: a tamburo anteriori e posteriori + E-ABS
Sospensioni: ammortizzatori a braccio oscillante
Campanello: meccanico
Peso: 22,4 kg
Dimensioni aperto: 115 x 61 x 28 cm
Dimensioni chiuso: 108,5 x 20 x 40 cm
Altro: frecce, Cruise Control, blocco NFC, manubrio pieghevole, supporto targa
L’Ausom GX1 sembra quasi un SUV a due ruote, almeno quando si parla di monopattini. Il telaio in alluminio è robusto, la pedana è larga e stabile, e ci sono pure le sospensioni doppie (sì, doppie!) a braccio oscillante.
Non è chiaramente il primo monopattino ad avere queste qualità. Per dire, il NAVEE S65C ci aveva stupito per le sue ammortizzazioni super efficaci, mentre il NAVEE S60 brillava per il design, che strizzava l’occhio ai Cybertruck.
Tuttavia, quello che stupisce dell’Ausom GX1, oltre alle caratteristiche già menzionate, è l’efficacia sulle strade inclinate, poiché riesce ad affrontare pendenze piuttosto ripide. Non fate testo al valore del 46%, si riferisce probabilmente alla capacità massima teorica del motore ed è uno specchietto per le allodole, ma di certo si difende davvero bene.
Giusto per citare un esempio, un Evercross EV10K Pro, che vanta comunque un motore da 500 W (lo stesso dell’Ausom GX1), mancava un po’ di sprint, mentre questo modello riesce a mantenere una velocità stabile ed una buona accelerazione anche su percorsi inclinati del 20-25%.
D’altra parte, le ruote sono da 9”: ormai lo standard è 10”, ma le scanalature sono molto profonde, ottime per l’aderenza sulle superfici più difficili. Si fanno poi notare i doppi freni, divisi per anteriore e posteriore: entrambi hanno un sistema a tamburo, con supporto alla tecnologia E-ABS.
Il peso è di 22,4 kg, indubbiamente tanti, ma non così tanti per essere un monopattino con queste caratteristiche: in ogni caso, non lo vedrei nelle mani dei pendolari, e non lo consiglierei a cuor leggero a chi abita in un palazzo senza ascensore, anche se va ammesso che il sistema di piegatura è davvero comodo.
Iniziamo appunto con la piegatura, che è una delle funzionalità senz’altro più interessanti dell’Ausom GX1. Non solo si piega la base, cioè lo stelo (che è regolabile in altezza), ma anche il manubrio stesso, cosa non da poco. Questo significa che, una volta ripiegato, il GX1 occupa meno spazio di quanto ci si aspetterebbe da un mezzo così robusto, e lo si può infilare comodamente nel bagagliaio dell’auto. Il tutto è coadiuvato da un meccanismo molto solido, oltre che, appunto, molto comodo.
Altro aspetto decisamente apprezzato è il Cruise Control, che permette di mantenere una velocità costante senza dover tenere premuto l’acceleratore: basta raggiungere la velocità desiderata, tenere premuto l’acceleratore per un po’ di secondi, e il GX1 la manterrà automaticamente.
Anche il sistema di illuminazione risulta davvero ben studiato, con una barra LED, attivabile tenendo premuto il tasto +, che attraversa tutta la parte frontale, davvero d’effetto: avrei preferito fosse solo un po’ più luminosa.
Non male anche l’integrazione delle frecce, i cui pulsanti di attivazione sono “nascosti” nelle estremità delle manopole, e sono facilmente raggiungibili senza spostare le mani dal manubrio. Le frecce si attivano con un semplice tocco e si spengono automaticamente dopo qualche secondo: peccato sia assente un indicatore sonoro per le stesse. Mi sarei accontentato di uno visivo di qualche tipo, che purtroppo non c’è.
Chiudiamo con un’altra funzione di spicco, che citiamo per ultima non per importanza, ma perché si collega in parte al display, sul quale dobbiamo aprire un’altra parentesi.
Per poter attivare e sbloccare il monopattino, infatti, è necessario utilizzare una delle tre tessere NFC incluse: basta passarla sull’apposito rilevatore e il display si accenderà. Manca però un allarme sonoro nel caso in cui qualcuno provi a rubarlo, ma in tal caso il ladro lo potrà usare solo in un modo, cioè nella modalità di scomodo ed ingombrante fermacarte.
Le tessere funzionano dunque come delle chiavi e sono obbligatorie per lo sblocco, anche se questa opzione è possibile disattivarla nelle impostazioni, che sono navigabili soltanto da monopattino, poiché, a malincuore, manca del tutto un supporto ad un’app dedicata.
Il display del Ausom GX1 sembra più quello di una bici elettrica sportiva che di un monopattino moderno. In un design così raffinato e ben progettato, ci si aspetterebbe un cruscotto digitale elegante, ma qui abbiamo uno schermo circolare essenziale, funzionale sì, ma un po’ spartano, privo di quel tocco accattivante che completa l’esperienza.
Ribadisco però quanto sia funzionale, anche perché è pure ben luminoso, e offre informazioni sulla velocità attuale, sulla modalità in uso, sullo stato della batteria e sull’accensione dei fari.
Delude però il menù delle impostazioni, o, come lo chiama il produttore, il menù “segreto”. Tenendo premuti i tasti + e – contemporaneamente per qualche secondo, potrete passare in rassegna varie impostazioni (circa 20), ciascuna delle quali permette di modificare alcune opzioni come la disattivazione del blocco NFC, il Cruise Control, la luminosità del display o la forza frenante del sistema E-ABS.
Peccato che la navigazione dei menù sia un qualcosa di paragonabile ad una battaglia navale, in quanto i settaggi prendono i nomi di codici (P01, P02 e così via), che esige un consulto del manuale (o quel che rimane delle pagine volate dopo averle sfogliate) per comprenderne il significato specifico. Su questo aspetto mi soffermo meglio del paragrafo successivo.
Sotto il display, in un piccolo schermo, c’è persino un voltmetro, il quale serve a monitorare in modo più dettagliato lo stato di carica della batteria, mostrando il voltaggio reale anziché un semplice indicatore a barre, che è invece disponibile, appunto, sul display principale.
Il voltmetro può risultare utile per capire quanta energia è effettivamente rimasta e anticipare eventuali cali di prestazione, specialmente sui percorsi più lunghi o in salita, dove il voltaggio può diminuire più rapidamente. Un indicatore non così essenziale nell’uso quotidiano a dirla tutta.
L’autonomia del Ausom GX1 è caratterizzata da una batteria 48V/15.6Ah: l’azienda dichiara che, con una carica completa, promette di accompagnarvi tra i 65 e gli 80 km.
Il nostro test si avvicina però ai 50 km all’incirca, ma il risultato è comunque buono, non troppo lontano dai migliori monopattini in commercio: per dire, l’ottimo Segway Ninebot KickScooter MAX G2 riesce a superare i 60 km, ma pesa anche qualche chilo in più.
Chiaramente durante la recensione lo abbiamo provato su percorsi misti, e la batteria tende a scaricarsi più velocemente su pendenze o strade più impegnative.
La ricarica può richiedere molto tempo, anche 10 ore complessive: curiosamente, è stata adottata una soluzione a due porte di ricarica (con comodi sportellini), i quali consentono di collegare ben due caricatori per ridurre i tempi, ma considerate che in confezione ce n’è solo uno.
La primissima cosa che che ho fatto con l’Ausom GX1, prima di buttarmi sui percorsi più tosti, è stata testarlo sulla rampa del mio garage. Non è un’impresa da poco, visto che la pendenza è piuttosto decisa, ma devo dire che ha retto bene con il mio peso di circa 76 kg: ha affrontato la salita senza esitazioni e con una buona stabilità, il che mi ha sorpreso positivamente.
Mentre mi dirigevo verso le strade sterrate, ho notato come il GX1 si comporti bene in città e su terreni regolari. I tre livelli di velocità permettono di adattarsi al traffico cittadino, con la pedana ampia e la doppia ammortizzazione che smorzano le irregolarità della strada.
Purtroppo però non è un monopattino che brilla particolarmente su sterrati o superfici sconnesse, nonostante il braccio oscillante faccia il suo per, appunto, ammortizzare gli urti. Anche se regge bene tratti brevi di sterrato e non troppo incidentati, il comfort viene penalizzato sulle strade troppo tassellate, e si percepisce chiaramente che l’assetto non è pensato per percorsi off-road.
Da una parte sono rimasto un pelino deluso, più che altro perché Ausom produce diversi modelli per lo sterrato e credevo che per questo esponente urbano si fosse trovata una quadra più completa, ma è anche ingiusto chiedere miracoli da un monopattino del genere, che comunque cerca di essere una soluzione completa senza esagerare con i costi (e con il peso), rimanendo nella più completa legalità: per dire, è pure predisposto per l’applicazione della targa, quando in futuro, in teoria, sarà necessaria.
Parlando delle prestazioni: quando sono partito, l’accelerazione è stata un po’ troppo aggressiva. Colpa mia che ho premuto troppo intensamente l’acelleratore, però devo dire che, se lo si dosa, si comporta bene, con il comando a indice che risponde fluidamente, mai scattoso, come se stesse davvero ascoltando quanto vuoi spingere.
Nelle impostazioni del “menù segreto” è possibile impostare sia l’aggressività dell’accelerazione, di default impostata stranamente al massimo, sia l’eventuale partenza da fermo o meno, cosa che ho apprezzato.
Tuttavia, devo sottolineare che l’acceleratore a gancio è sicuramente pratico, facile da azionare con un dito, ma durante il tragitto ho notato che, tenendolo premuto a lungo, può risultare un po’ fastidioso. Fortunatamente c’è il Cruise Control, una funzione che si è rivelata molto utile: basta attivarlo per mantenere una velocità costante sui rettilinei, il che aiuta ad alleviare il dito e rende i tragitti più fluidi e comodi. Non dover regolare continuamente la velocità è una gran cosa, specialmente nei percorsi urbani, dove basta lasciarlo andare e godersi il paesaggio.
Ritornando al discorso del “menù segreto”, ho già detto quanto sia scomodo, ma a ciò si aggiunge che nella tabella sul manuale mancano dei comandi. Ad esempio, cosa fa il P08? Sul manuale manca del tutto questa informazione.
Ho provato dunque a modificare l’impostazione (settata di default intorno ai 40) e ho notato che, se impostata a 100, il monopattino sfonda il suo limite, sfiorando i 40 km/h: ovviamente vi sconsiglio caldamente di provarlo, sia perché il limite su strade pubbliche è di 20 km/h, sia perché il sistema frenante è tarato su un massimo di 25 km/h.
A proposito di sistema frenante, i freni a tamburo del GX1 con E-ABS svolgono bene il loro lavoro: sono affidabili e garantiscono una frenata decisa, anche su discese leggere. Tuttavia, un sistema a disco, soprattutto con E-ABS, avrebbe potuto migliorare ulteriormente l’efficacia e la prontezza di risposta.
Il prezzo di lancio di Ausom GX1 è di circa 599€, ma in pratica lo si può acquistare presso Geekmall a circa 488€ utilizzando il codice NNNASGX1, e a circa 510€ sul sito ufficiale con il coupon GX1SMART. Entrambi i codici sconto sono anche presenti nei relativi box in alto.
A circa 490€, risulta senz’altro competitivo per la sua fascia, soprattutto considerando le specifiche tecniche e il design pieghevole. La batteria da 48V e 15.6Ah è particolarmente interessante perché offre un’autonomia superiore alla media per monopattini nella stessa fascia di prezzo, che di solito restano tra i 30 e i 40 km per carica.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Ausom, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
L’articolo Recensione Ausom GX1: il monopattino che domina le salite e si sblocca con l’NFC sembra essere il primo su Smartworld.
Fonte: SmartWorld
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