La confezione di PS5 Pro include:
la console
1 x cavo HDMI 2.1
1 x cavo di alimentazione
1 x cavo USB-C a USB-C per il DualSense
1 x DualSense classico bianco
2 x piedini per tenerla in orizzontale
manualistica del caso
Visto il prezzo forse si poteva evitare di vendere a parte lo stand per tenerla in verticale a 29,99€. Inoltre l’unico gioco preinstallato è Astro’s Playroom, lo stesso che trovavamo su PS5 classica. Un qualcosa per dimostrare le capacità di PS5 Pro non avrebbe guastato.
Vale quanto dicemmo all’epoca per PlayStation 5. Anche la Pro piace o non piace, non ci sono mezze misure.
PS5 Pro mantiene in buona parte le linee particolari del modello originale, aggiungendo le bande nere sul fianco (sono prese d’aria) e rendendo le placche laterali un po’ meno prominenti.
Sono però ridotti sia dimensioni che peso.
PS5 (Digital) Dimensioni: 390 x 92 x 260 mm circa
PS5 (Disco) Dimensioni: 390 x 104 x 260 mm circa
PS5 Pro Dimensioni: 388 x 89 x 216 mm circa
PS5 (Digital) Peso: 3,9 kg
PS5 (Disco) Peso: 4,5 kg
PS5 Pro Peso: 3,2 kg
La base a doppio uso come per PS5, come già accennato, non è inclusa. Al suo posto troviamo un paio di piedini trasparenti che permettono di tenerla orientata orizzontalmente.
Nonostante le nuove prese d’aria laterali, parte dell’aria calda viene espulsa anche sul retro. Il consiglio quindi è sempre quello di non collocarla in spazi troppo angusti.
Le placche bianche laterali sono removibili. E giusto per fare chiarezza, visto che è un tema “scottante” dei giorni precedenti al lancio della console: le paratie della PS5 Slim non sono compatibili.
Sony non ha dichiarato tutti i dettagli riguardanti la nuova GPU di PS5 Pro. Sappiamo che ha il 67% in più di unità computazionali rispetto a quella del modello originale e una memoria dedicata più veloce del 28%.
Il primo dato si traduce in aumento di poco più di 6 TFLOPS. Si passa quindi dai 10,3 TFLOPS del modello originale a 16,7 TFLOPS della Pro. A livello di prestazioni pure si parla di una velocità di rendering aumentata del 45%.
Il secondo dato invece dovrebbe tradursi in un passaggio dai 448 GB/s di larghezza della banda di memoria del modello base a qualcosa come 576 GB/s della nuova variante Pro.
In termini di confronto con le schede video PC, è un po’ come se si fosse passati da una AMD Radeon RX 6700 a una RX 7800 XT, con tutte le limitazioni del caso.
Le modifiche alla GPU hanno permesso anche di migliorare il ray tracing. Si parla di tracciatura dei raggi a velocità doppia o addirittura tripla rispetto al passato. Sono affermazioni in parte difficili da verificare, se non fosse che le nuove modalità grafiche attivabili nei titoli “enhanced” riescono effettivamente a sfruttare il ray tracing in tandem con l’aumento di frame rate.
CPU: x86-64-AMD Ryzen Zen 2 8-core, 16-thread
GPU: RDNA (2?) 16.7 TFLOPS,
RAM: GDDR6 16 GB + DDR5 2 GB
Memoria interna: 2 TB SSD espandibile (slot SSD M.2 libero)
Rete: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.1
Porte: 2 x USB-A a 10 Gbps, 1 x USB-C Hi-Speed, 1 x USB-C a 10 Gbps
Uscita video: HDMI 2.1
Peso: 3,1 kg
Dimensioni: 388 x 89 x 216 mm
Alimentazione: 390 W
Sempre a livello hardware ci sono altre novità di discreto rilievo. Sony ha aggiunto 2 GB di RAM DDR5 dedicate interamente al sistema.
C’è poi il nuovo SSD da 2 TB. Gli 800 GB della PS5 originale gli stavano strettissimi (usabili erano meno di 700), e ora si respira decisamente di più. Disponibili sono 1,9 TB, anche se in realtà usabili dall’utente sono 1,85 TB, visto che il sistema occupa circa 50 GB. C’è anche il supporto agli SSD esterni, nel caso si voglia espandere ulteriormente la memoria.
C’è stato poi un aggiornamento anche della scheda di rete: si passa al Wi-Fi 7, sfruttabile appieno solo da chi ha la fortuna di avere una gigabit in casa, mentre il Bluetooth rimane fermo alla versione 5.1.
Le temperature a regime sono più basse che in passato. Sony ha ridisegnato la ventola principale e parte della sezione di dissipazione, aggiungendo poi le prese d’aria a metà console che influenzano molto l’airflow.
Di fatto le temperature più alte si raggiungono proprio nella parte bassa della console, dove c’è anche la porta di alimentazione. Di conseguenza l’aria calda doveva attraversare tutta la console per essere poi espulsa dalla ventola e dalle prese superiori.
Adesso parte dell’aria calda può uscire anche dalle feritoie a metà console.
Misurando la temperatura superficiale con la console a regime da più ore, si registrano range fra i 30 e i 35°C nella sezione inferiore sui lati e circa 45°C sul retro, vicino all’alimentazione. La parte superiore invece naviga intorno ai 25°C.
Questo tenendo la console in verticale e lasciandola libera di “respirare”.
A livello di rumorosità, la ventola della PS5 Pro ci è sembrata più silenziosa di quella di PS5.
Non ci soffermeremo più di tanto sul software. Tante delle cose che scrivemmo per la recensione di PS5 sono ancora valide sulla Pro.
Ci sono delle novità che si sono affacciate sul sistema nel corso degli ultimi 4 anni, ma non è certo per questo che qualcuno vorrebbe o dovrebbe comprare una PS5 Pro.
Ci sono comunque un paio di cose che vale la pena segnalare. Nelle schede dei giochi ci sono per esempio i bollini che indicano l’eventuale ottimizzazione per PS5 Pro, con anche un’iconcina che rappresenta l’aspetto della console.
Tra le impostazioni poi ce n’è una che si trova solo sul modello Pro. Si chiama Miglioramento della qualità dell’immagine dei giochi PS4. È quello che durante la prima presentazione venne definito Game Boost.
Sulla carta offre maggior stabilità e un miglioramento di immagine (ed eventualmente di performance) per qualcosa come 8.500 videogiochi PlayStation 4 e PlayStation 5.
Detta così fa molto gola.
Per ovvie ragioni non abbiamo provato tantissimi titoli PS4 (la console ci è arrivata da poco tempo), ma qualcosa ovviamente lo abbiamo testato.
Il gioco più ovvio da avviare era Bloodborne. Con la modalità Miglioramento della qualità dell’immagine dei giochi PS4 si nota più che altro un leggero miglioramento della resa grafica, ma nessuna modifica sostanziale nelle prestazioni.
E fra l’altro notare questi miglioramenti non è affatto banale. Guardando gli screenshot a confronto con e senza miglioramento attivo da molto, molto vicino, si nota come l’immagine sia leggermente più dettagliata.
Il problema è che in uno scenario di utilizzo tipico, con l’utente magari comodamente seduto sul divano a 2 o più metri dallo schermo, notare le differenze diventa molto difficile (se non quasi impossibile).
Ecco un po’ di screenshot comparativi. Se volete vedere gli originali, scaricateli da qui.
Non si tratta insomma di un game changer. Ci sarà qualche titolo che sicuramente ne beneficerà maggiormente. Gravity Rush 2, un altro dei giochi PS4 che abbiamo testato, viene riprodotto in 4K, ma non si notano incredibili differenze attivando o disattivando l’opzione.
E per quanto riguarda i giochi “Enhanced”? La situazione fortunatamente è diversa.
I giochi dei PlayStation Studios hanno fondamentalmente due opzioni grafiche: Priorità a risoluzione Pro e Priorità a prestazioni Pro.
Il fiore all’occhiello della console è senza dubbio il secondo. Priorità a prestazioni Pro è il giusto mix di prestazioni (60 o più fps), risoluzione (4K) e ray tracing. Per chi avesse poca dimestichezza con quest’ultimo concetto, cliccate qui per il nostro spiegone.
Qui entra in gioco anche il PSSR, PlayStation Spectral Super Resolution, l’equivalente PlayStation del DLSS di NVIDIA o dell’FSR di AMD.
Si tratta di una tecnica avanzata di upscaling basata su intelligenza artificiale. Non che Sony si sia dilungata molto in spiegazioni, ma in soldoni è quella che permette ai giochi di raggiungere una risoluzione 4K effettiva mantenendo alte le performance, il tutto con anche il ray tracing attivo.
Come? Si parte da immagini a risoluzione più bassa e si aumentano i pixel “applicando” il PSSR, ottenendo un risultato comunque coerente e quanto più simile possibile a quello che si otterrebbe proponendolo effettivamente in 4K. Se non avete dimestichezza con le tecniche di upscaling, qui trovate il nostro spiegone relativo al DLSS di NVIDIA.
Sono comunque tutte cose abbastanza trasparenti all’utente. Un acquirente che la compra con l’idea di accaparrarsi la console più potente troverà citazioni alla Spectral Super Resolution solo in alcune impostazioni grafiche, come in quelle di Spider-Man 2 che abbiamo visto poco fa.
E proprio Spider-Man 2 fra i titoli PlayStation che abbiamo testato è quello che vanta più impostazioni grafiche. Attivando la modalità Fedeltà Pro (equivalente a Priorità a risoluzione Pro), si può gestire la qualità di ombre in ray tracing, riflessi e interni in ray tracing e occlusione ambientale sempre relativa al ray tracing.
Qui possiamo iniziare a chiederci: a chi dovrebbero interessare cose del genere? Una prima risposta potrebbe essere: a chi faceva rabbia dover sacrificare impostazioni grafiche avanzate per giocare a 60 fps. Ma è davvero questo che interessa all’utenza PlayStation?
È una domanda piuttosto interessante, visto che durante il primo evento dedicato a PS5 Pro è stato detto che all’utenza console interessano poco le impostazioni grafiche.
L’importante è che ci siano performance degne di questo nome (tradotto: 60 fps) e massima fedeltà. Da qui nasce la modalità Prestazioni Pro, che di solito è selezionata di default.
C’è però anche da dire che adesso su PS5 Pro ci sono più opzioni grafiche di prima (vedi Spider-Man 2).
Vi ricordate la confezione della prima PS5? C’era il logo 8K, a indicare la possibilità di riprodurre giochi anche a questa risoluzione. Non è andata proprio così.
Sulla confezione di PS5 Pro sparisce il simbolo dell’8K, ma ciò nonostante c’è finalmente un timido avvicinamento all’uso di questa risoluzione.
Anche se non è specificato, è molto probabile che per raggiungere una risoluzione del genere venga usato il PSSR. Ci sono poi solo un paio di giochi che ne fanno effettivamente uso: Gran Turismo 7 e F1 24. Ovviamente le prestazioni calano a 30 fps, e appunto, si tratta di un timido avvicinamento che riguarda per ora solo titoli di corse. Senza dubbio ne sapremo di più nei prossimi mesi.
PS5 Pro arriva sul mercato senza giochi nuovi. Questa forse è la criticità più grande di questa console.
Come diciamo nel video che trovate in apertura, forse far coincidere il lancio della console con l’arrivo di Ghost of Yotei o Death Stranding 2 avrebbe aiutato.
Ci sono ovviamente i titoli PlayStation Studios e una sufficientemente ampia selezione di titoli di terze parti ottimizzati per PS5 Pro, con patch già disponibili o in arrivo. Vediamo l’elenco ufficiale diramato in questi giorni da Sony:
I giochi ottimizzati per PS5 Pro
Alan Wake 2
Albatroz
Apex Legends
Assassin’s Creed Mirage
Baldur’s Gate 3
Call of Duty: Black Ops 6
EA Sports College Football 25
Dead Island 2
Demon’s Souls
Diablo IV
Dragon Age: The Veilguard
Dragon’s Dogma 2
Dying Light 2 Reloaded Edition
EA Sports FC 25
Enlisted
F1 24
Final Fantasy VII Rebirth
Fortnite
God of War Ragnarök
Hogwarts Legacy
Horizon Forbidden West
Horizon Zero Dawn Remastered
Kayak VR: Mirage
Lies of P
Lords of the Fallen (2023)
Madden NFL 25
Marvel’s Spider-Man Remastered
Marvel’s Spider-Man: Miles Morales
Marvel’s Spider-Man 2
Naraka: Bladepoint
NBA 2K25
No Man’s Sky
Palworld
Paladin’s Passage
Planet Coaster 2
Professional Spirits Baseball 2024-2025
Ratchet & Clank: Rift Apart
Resident Evil 4
Resident Evil Village
Rise of the Ronin
Rogue Flight
Star Wars: Jedi Survivor
Star Wars: Outlaws
Stellar Blade
Test Drive Unlimited: Solar Crown
The Crew Motorfest
The Finals
The First Descendant
The Last of Us Part I
The Last of Us Part II Remastered
Until Dawn
War Thunder
Warframe
World of Warships: Legends
Fra questi abbiamo ad esempio provato con mano F1 24 e Dragon Age Veilguard, anche se quest’ultimo ancora non vantava la patch correttiva. Ciò nonostante, anche in modalità Fedeltà il recentissimo RPG di BioWare girava a frame rate ben più elevato di 30 punti.
Il concetto è che ne arriveranno tanti altri. Avevo qualche dubbio su Call of Duty: Black Ops 6, visto che di fatto è di proprietà di Microsoft, e invece Activision ha annunciato l’arrivo di una patch di ottimizzazioni per PS5 Pro proprio in questi giorni.
Il prezzo di PS5 Pro è salato, anzi, salatissimo. Si parla di 799€, e dovete considerare che non è incluso né il lettore ottico né lo stand per tenerla in verticale.
Per quanto riguarda il lettore ottico, il problema non sarebbe tanto l’investimento aggiuntivo necessario, pari a circa 120€. Il vero problema è che è finito ovunque, e i negozi online che lo hanno a listino lo propongono a prezzi a dir poco osceni.
L’unica speranza è che torni disponibile su Direct.PlayStation, il negozio online ufficiale del marchio.
Il sample per questa recensione è stato fornito da PlayStation Italia, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
L’articolo PS5 Pro, la recensione: se avete una PS5 potete dormire sonni tranquilli (ma con meno Ray Tracing) sembra essere il primo su Smartworld.
Fonte: SmartWorld
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